FAQ: RAMSES 4

Dove trovo il dato della pressione massima?

I dati di Pmax di solito non sono riportati nelle schede di sicurezza e sono ottenuti da dati sperimentali o da fonti bibliografiche specializzate. Una selezione di dati è disponibile all’interno di Ramses (tratti principalmente da pubblicazioni NFPA e da testi specialistici).
In assenza di dati inseriti dall’utente, il software assume il valore di 10 bar, posto nell’area dei valori massimi registrati di PMax per le sostanze più comuni.

Come viene calcolata la distanza di danno provocata dall’esplosione con Ramses 4?

Ramses 4 si basa su una metodologia sviluppata a partire da alcuni tra i metodi di calcolo più diffusi e riconosciuti: TNT equivalente; Baker ed altri; UVCE – TNO (modello a pistone); Multi-Energy; formule empiriche per la valutazione della sovrapressione sviluppata in esplosioni semiconfinate. Tutte le fonti indicate sono concordi nell’indicare la dipendenza della distanza di danno dalla radice cubica del volume in condizioni di esplosività.
La formula d = f * V1/3, dove f dipende dalla Pmax e dalle condizioni ambientali al contorno, non si trova invece come tale in nessuna delle fonti indicate, ma è stata messa a punto dagli autori in modo da riprodurre (in modo sufficientemente accurato per gli scopi di RAMSES) i risultati ottenuti con i diversi algoritmi proposti dalle diverse fonti.

RAMSES 4 è aggiornato alla norma CEI EN 60079?

La norma CEI EN 60079 riguarda la classificazione delle zone a rischio di esplosione per presenza di gas e vapori infiammabili, mentre RAMSES 4 serve per il passo successivo, la redazione del Documento di Protezione contro le Esplosioni, richiesto dal Tit. XI del D.Lgs. 81/08.

Classificare in zone ATEX i luoghi di lavoro e verificare la conformità delle apparecchiature utilizzate non è infatti sufficiente per adempiere alle richieste del Titolo XI.

RAMSES 4 è uno strumento di facile utilizzo, che integra le esigenze dei soggetti interessati, perché:

  • valuta il rischio per i lavoratori, a partire dagli esiti della classificazione;
  • dispone di un sistema automatizzato per l’analisi di dettaglio delle sorgenti di accensione potenziali;
  • analizza sia luoghi esterni, sia volumi interni e produce l’analisi documentata per la certificazione CE ai fini ATEX delle apparecchiature;
  • stima la distanza di danno a seguito di esplosione e individua le zone NE (Negligible Extent);
  • verifica la conformità normativa e/o definisce il livello di sicurezza di apparecchiature ed impianti in termini di categoria ATEX o EPL.

Puoi trovare numerosi documenti di interesse, quali la metodologia utilizzata, il manuale d’uso ed esempi vari nel menu “Guida all’acquisto” della pagina dedicata. Ulteriori approfondimenti sono disponibili nella biblioteca Presentazioni delle metodologie e tutorial dei software.